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VACCINO E OBBLIGATORIETÀ


Arrivato il vaccino anti Sars cov 2, è ripartito il dibattito sulla sua obbligatorietà.

Al momento, il Governo ha scelto la strada dell’adesione volontaria, ma la politica non esclude l’introduzione dell’obbligatorietà. Se si dovesse percorrere questa strada, sarebbe necessaria una legge ordinaria approvata dal Parlamento (art. 32, co. 2 Cost: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”).

Tuttavia, anche in assenza di obbligatorietà, per alcune categorie sottrarsi alla vaccinazione può costare caro:

  1. per i lavoratori dipendenti, del settore pubblico e privato, rifiutare la vaccinazione può condurre finanche al loro licenziamento, ai sensi dell’art. 2087 c.c., se il datore di lavoro lo ritiene necessario a tutelare la salute di tutti i dipendenti. Di fatto, quindi, il datore di lavoro può imporre il vaccino a pena di licenziamento;

  2. per il personale sanitario, il rifiuto del vaccino per sé e per i pazienti può provocarne la radiazione. Sono, infatti, già stati avviati 3 procedimenti disciplinari dall’Ordine provinciale dei medici di Roma contro medici no-vax e l’Ordine nazionale ha annunciato di essere pronto a disporre la radiazione. Anche in questo caso, quindi, la vaccinazione sarebbe di fatto obbligatoria senza bisogno di apposita legge.

Ovviamente, se dovesse essere imposta l’obbligatorietà per legge, questo non significherebbe coazione (cioè somministrazione forzata), ma previsione di una sanzione (pecuniaria o di altra natura) in caso di violazione.

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